Elenco Artisti

BAB L’BLUZ

UN UNIVERSO IN ESPANSIONE

LA TRADIZIONE GNAWA CHE TRASCENDE I CONFINI E SI FONDE AL ROCK PSICHEDELICO MAROCCHINO

Bab L’Bluz (letteralmente “La porta del blues”) è un gruppo franco-marocchino formatosi nel 2018 a Marrakech. La band si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina rock, suoni psichedelici e blues.
Il progetto nasce dall’incontro della carismatica Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri), cresciuta nella città di El Jadida sulla costa atlantica del Marcocco ascoltando la diva libanese Fairouz, la musica gnawa della vicina Essaouira, ma anche Janis Joplin, Oumou Sangaré ed Erykah Badu, e il francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) a Marrakech all’inizio del 2017. Entrambi appassionati di musica Gnawa, hanno deciso di imparare insieme a suonare il guembri, uno strumento a corde pizzicate della tradizione musicale di quei popoli. Hanno voluto combinare le loro influenze raffinatamente, rispettando il mondo analogico emerso negli anni ’60 e ’70, dando così vita alla composizione di un nuovo repertorio di 10 canzoni.
Dal 2018 la formazione vede la partecipazione di due amici musicisti di Lione, Hafid Zouaoui (batteria e cori) e Jérôme Bartolome (flauto, percussioni e cori) con cui il gruppo ha performato a festival internazionali come Arabesque, l'Boulevard, Rock Am Bach, Le Péristyle, l’Opera Underground di Lione, ARTE concerti.

“Più di ogni altra cosa siamo una rock band”, dichiara la frontwoman Yousra, che canta, ulula e improvvisa fulgori con il suo awicha (piccolo guembri), come qualche dea guerriera barbara.

Con Nayda!, debutto del formidabile quartetto marocchino-francese, prodotto per la prestigiosa Real World, i Bab L’Bluz spargono i frutti della loro elettrizzante mezcla in cui confluiscono ritmi gnawa, musica chaabi e hassani, elementi berberi e subsahariani che incontrano, felicemente, funky, rock e blues.
Acclamato dal Mojo nella Top 10 world album dell’anno, dal Songlines tra i migliori album del 2020, dal New York Times, Vogue Arabia, BBC, Le Monde, Financial Time, Pan African Music, Uncut, Radio Nova e altri, nel 2021 ha vinto la Songlines Music Awards nella categoria Fusion.

Nell’incalzante track che apre l’album, Gnawa Beat, il canto di denuncia della corruzione («Benvenuti nella verità che si può dire senza paura»), si interseca agli armonici di flauto e i riff chitarristici d’atmosfera desert blues.

In darija, dialetto arabo-marocchino, “Nayda” significa “sollevati” ma anche “divertiti”  è il nome del nuovo movimento artistico e culturale giovanile emerso in Marocco intorno al nuovo millennio dove si condividono i valori dell’eredità locale e della libertà.
Sensuale, viscerale e immediato, Nayda! è devozione all’unità, alla rivoluzione e alla ristrutturazione dello status quo.

“Bab L’Bluz concentra in Nayda! tutto l’ardore della sua creavità ibrida”

(LePointAfrique)

Di gran temperamento e insegnante, la madre di Yousra ha incoraggiato la figlia a seguire i propri sogni, benché all’inizio non sia stato per niente facile realizzarsi nell’ambiente in cui viveva, dice Yousra: “C’era resistenza perché ero femmina. Tutti noi Bab L ‘Bluz crediamo che l’arte possa aprire le menti e cambiare il modo di pensare delle persone. Questo è ciò che cerchiamo di fare”.

Segue “Gamra”, una canzone che loda l’astro notturno per i suoi poteri guaritivi (in arabo el Gamra significa la luna), è un tema che invita alla danza e alla trance liberatorie.

L’eponima traccia “Bab L’ Bluz” chiude degnamente l’album, trasportandoci in una festa di accoglienza nel deserto, dove si manifesta la sacra ospitalità delle comunità, officiata dal canto e dalla danza. In buona sostanza, Bab L’Bluz, combo dalla forte personalità, sforna un disco strepitoso.